Il drappo

il Palio 2024 è opera di Tobia Ravà.

Il drappo del 2024,

oggetto della contesa di quest’edizione

del Palio di Feltre, sarà firmato da Tobia Ravà.

Tobia Ravà nato a Padova nel 1959,di famiglia veneziana, lavora a Venezia e a Mirano.

Ha frequentato la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia ed Urbino. Si è laureato in Semiologia delle Arti all’Università di Bologna, dove è stato allievo di Umberto Eco, Renato Barilli, Omar Calabrese e Flavio Caroli. Espone dal 1977 in Italia, Belgio, Francia, Germania, Spagna, Slovenia, Austria, Croazia, Brasile, Stati Uniti,Canada, Argentina, Israele, Marocco, Russia, Cina, Giappone. È presente in collezioni sia private che pubbliche, in Europa, Stati Uniti, America Latina, Estremo Oriente ed Australia. Dal 1988 si occupa di iconografia ebraica. Nel 1993 è il promotore del gruppo Triplani, che, partendo dalla semiologia biplanare, prende il nome dall’ipotesi di un terzo livello percettivo derivato dall’aura simbolica, accanto a quelli del significato e del significante. Nel 1998 è tra i soci fondatori di Concerto d’Arte Contemporanea, associazione culturale che si propone di riunire artisti con le stesse affinità per riqualificare l’uomo ponendolo in sintonia con l’ambiente e rendere l’arte contemporanea conscia dei suoi rapporti con la storia e la storia dell’arte, anche interagendo con parchi, ville, edifici storici e piazze di città d’arte.
Dal 1999 ha avviato un ciclo di conferenze, invitato da università e istituti superiori d’arte, sulla sua attività nel contesto della cultura ebraica, della logica matematica e dell’arte contemporanea. Hanno scritto di lui, fra gli altri, Flavio Caroli, Caterina Limentani Virdis, Omar Calabrese, Piergiorgio Odifreddi, Pierre Du Bois, Giorgio Pressburger, Nadine Shenkar, Arturo Schwarz e Francesco Poli. Nel 2004 con Maria Luisa Trevisan ha dato vita a PaRDeS Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea a Mirano dove artisti di generazioni e culture diverse si confrontano su temi naturalistici e scientifici. In occasione delle Olimpiadi di Pechino 2008 è tra gli artisti esposti all’ Olympic Fine Arts. Nel 2010 un suo lavoro viene donato al Papa Benedetto XVI dal rabbino capo della Comunità Ebraica di Roma ed esce il film corto di Sirio Luginbül “Elena in PaRDeS” dedicato al lavoro di Tobia Ravà. Nel 2011 è invitato ad esporre al Padiglione Italia alla 54a Biennale di Venezia. Nel 2012 nel Principato di Monaco si è tenuta l’esposizione “Venezia-Venezia, da Francesco Guardi a Tobia Ravà”. La Compagnie Financière Edmond de Rothschild dedica a Tobia Ravà nel 2013, la prima mostra nella nuova location di Milano.

Nel 2014 il Comune di Padova dedica a Tobia Ravà una grande mostra poi allestita anche a Tel Aviv e a Roma. Nel 2016 viene allestita al Palazzo Ducale di Sabbioneta una grande antologica dell’artista con 97 opere esposte poi presentata nel 2017 a Milano al Museo Tadini. Da novembre 2016 a giugno 2017 è stata allestita la mostra “Paint by Numbers” al New York al HUC-JIR Museum con alcuni lavori dell’artista. Nel 2019 Piergiorgio Odifreddi lo invita ad allestire la mostra per La poesia dei numeri primi, a Palazzo Acito di Matera in occasione dell’elezione della città a Capitale Europea della Cultura. Il Comune di Venezia apre poi in agosto e settembre alla Bevilacqua La Masa nella sede di Piazza S. Marco la mostra “Algoritmi trascendentali” con 64 opere recenti dell’artista.

Nel 2020 è invitato ad esporre al Museo del Vetro a Murano e tra ottobre 2021 e gennaio 2022 è invitato ad esporre al Museo Civico di Asolo con una grande esposizione che lega l’arte contemporanea al Rinascimento. Nel 2023 si sono tenute due importanti mostre di Tobia Ravà organizzate dall’Università Popolare di Trieste con la Regione Friuli Venezia Giulia e il Ministero degli Scambi Economici ad Umago in Crozia ed a Cattaro nel Montenegro.

Tobia Ravà è l’artista del drappo del Palio di Feltre 2024.